
Noi siamo Gloria Giacopini e Giulietta Vacis.
Il teatro che sogniamo è un teatro felice, che parli di inclusione e parità, in cui ci si sente ben voluti e si torna a casa con la sensazione di avere avuto una ricca e lunga conversazione con un amico.
Con il nostro primo spettacolo SIGNORINA LEI È UN MASCHIO O UNA FEMMINA? che ha debuttato nel 2018,in occasione della Giornata Mondiale Contro la Violenza di Genere, abbiamo trovato lo spazio per la forte esigenza che sentiamo, di parlare di identità e percezione di genere.
Nel 2019 abbiamo realizzato il format DIRITTI AL CENTRO video promozionale in 5 episodi, per il primo Modena Pride.
Abbiamo concluso l’anno con una personalissima rilettura del testo di PICCOLE DONNE , con la produzione di Ferrara Off Teatro. Questo è stato il primo passo nella nostra ricerca sull’influenza che i classici hanno nella nostra società, e su un possibile format di spettacolo partecipato.
Nel 2020 abbiamo realizzato un laboratorio presso le Scuole Elementari Villaggio Ina di Ferrara, incentrato sullo sviluppo linguistico attraverso il teatro. Un progetto coordinato dall’Ufficio Alunni Stranieri e da Ferrara Off Teatro.
Nel 2021, in collaborazione con Tipì Teatro Partecipato, abbiamo svolto un laboratorio sulle pari opportunità, presso le “Scuole Medie Montanari” del comune di Mirandola.
Attualmente, con l’associazione culturale Nahìa, stiamo svolgendo il laboratorio online SHAKESPEARE TRA L’IMBARAZZO E LA TRAGEDIA uno spazio di studio e sperimentazione teatrale per professionisti e non, volto ad indagare i messaggi violenti, razzisti e misogini, nascosti nelle opere Shakespeariane, ma soprattutto nel nostro modo di considerarle contemporanee.
E’ inoltre online, il nostro blog dal titolo LE VOSTRE EROINE un percorso narrativo, che sogna di diventare un podcast, e che sulla scia del nostro lavoro di ricerca sui grandi classici, nasce dalla domanda: chi sarebbero state le nostre nonne e le nostre madri, chi saremmo noi, se alle grandi figure femminili della letteratura classica non fossero toccati unicamente destini tragici e morti legate ai loro eroici padri, fratelli, mariti, ai loro regni, e alle loro guerre? Quando influisce sul nostro modo di percepirci, e quindi essere, il linguaggio che è alla base della nostra cultura? Chi saremmo oggi, se le nostre eroine avessimo potuto scriverle noi?